Successioni: la stabile demenza dopo il testamento impone l’onere di provare la stesura in un momento di lucidità

Con la sentenza n.26873 del 22.10.2019, la Corte di Cassazione ha enucleato che «In tema di incapacità di testare a causa di incapacità di intendere e di volere al momento della redazione del testamento, il giudice del merito può trarre la prova dell’incapacità del testatore dalle sue condizioni mentali, anteriori o posteriori, sulla base di una presunzione, potendo l’incapacità stessa essere dimostrata con qualsiasi mezzo di prova; conseguentemente, quando l’attore in impugnazione abbia fornito la prova di una condizione di permanente e stabile demenza nel periodo immediatamente susseguente alla redazione del testamento, poiché in tal caso la normalità presunta è l’incapacità, spetta a chi afferma la validità del testamento la prova della sua compilazione in un momento di lucido intervallo».

Consulta l’allegato: 26873 del 2019.pdf

Torino

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