Con la sentenza del 30.09.2011, n. 19985 la Corte di Cassazione ha affermato il principio secondo cui in presenza di una pronuncia della Corte di Giustizia Europea che abbia deciso il caso concreto, il giudice interno non può ignorare o svuotare di contenuto il decisum definitivo della Corte Europea, anche se si tratta di condanna dello Stato a titolo di equa soddisfazione di fronte alla quale lo Stato medesimo non ha altra scelta se non quella di pagare, come di fatto accade.La Suprema Corte ha comunque precisato che la decisione definitiva della Corte di Giustizia ha, nell'ambito interno e in relazione al procedimento, valore assimilabile al giudicato formale, ovvero vale solo per il procedimento in corso ma, in quanto tale, potrà avere ovvia ricaduta sulla situazione che in simile ipotesi il giudice è chiamato ad affrontare, in quanto presupposto logico-giuridico delle relative problematiche che quel giudice dovrà risolvere.