Il T.A.R. Lazio, con sentenza del 31 gennaio 2011, n. 879 ha affermato che i criteri di valutazione delle prove scritte previste nel concorso per uditore giudiziario non necessitano di particolare illustrazione essendo sostanzialmente in re ipsa, a differenza di quanto accade in relazione ad altre procedure concorsuali, come le gare di appalto, specie quelle aggiudicate con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, in cui l'intensità della discrezionalità tecnica dell'Amministrazione è palesata anche dalla variabilità degli elementi da valutare, con la conseguente necessità di precisare e puntualizzare gli stessi. Ne deriva, pertanto, che, di certo, non può ritenersi che la Commissione del predetto concorso sia venuta meno all'obbligo di predeterminare tali criteri, laddove, in realtà, (come verificatosi nel caso di specie) risulti che la stessa aveva individuato i criteri generali di valutazione, contenenti indicazioni di massima sulle caratteristiche che l'elaborato doveva possedere per poter essere considerato idoneo.